Archivio mensile Aprile 2021

Il verde urbano è un bene comune: unica cura la motosega?

Guardando a questi ultimi anni Italia Nostra ha lanciato la campagna nazionale “Paesaggi sensibili “ per riaffermare, nel 60° anniversario della Costituzione, il proprio impegno in difesa del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione che l’articolo 9 riconosce tra i fondamenti dell’identità del Paese, e a Bassano si è battuta con grandissimo impegno contro le “Torri Portoghesi” e a difesa del Brolo di Palazzo Bonaguro.

Recentemente abbiamo sensibilizzato amministratori e cittadini sul “Paesaggio urbano”, considerato nella complessità della sua stratificazione, dai nuclei storici originari all’insediamento delle periferie sempre più dilatate nel territorio, che stentano però a diventare autonoma città moderna quando non si tratta di aree marginalizzate e residuali da abbandonare alla speculazione edilizia.

Cinquant’anni dopo la carta di Gubbio non possiamo dimenticare che i paesaggi urbani non sono fatti solo di pietre e di fisicità, ma anche di uomini vivi.

Gli uomini hanno bisogno di storia e di bellezza (perciò si vive meglio nel nucleo storico delle città, specie se a dimensione umana), ma anche di spazi in cui essere società: nei quali incontrare, scambiare, frequentare il vicino e il simile ma anche il lontano e il diverso, il forestiero.

L’Associazione non intende limitare la propria azione ed il proprio contributo ad un “ambientalismo estetico” che non risolve i problemi.

Intende piuttosto continuare a fare la sua azione di tutela del nostro patrimonio storico artistico e ambientale con il necessario concreto impegno a Bassano come nel resto d’Italia.

Diamo priorità ad una nuova idea della città che consideri il verde come cultura e valore da salvare, incrementare e trasmettere non solo un orpello estetico da sacrificare all’amministratore del momento.

Chi ha tagliato gli alberi, nel recentissimo passato, oggi ha privato per 30 anni i cittadini di un bene fungibile.

Lasciare e curare gli alberi in città sono gesti d’amore, ma è anche un atto generoso che altri godranno dopo di noi: un gesto umile e semplice ma carico di fiducia nel futuro.

Ma soprattutto non barattiamo il taglio degli alberi con false illusioni di piste ciclabili!

Piantiamo alberi, piantiamoli subito, piantiamoli assieme ai nostri figli e ai nostri nipoti in ogni angolo della città, lungo le strade e persino nelle piazze. La parola d’ordine è: creiamo spazi verdi non distruggiamoli! Siamo arrivati al punto di non ritorno?

E allora tocca a noi bloccare questo scempio, a noi uomini che amiamo la terra perché in questa terra siamo sbocciati come fiori e cresciuti masticandola, gustandola, questa terra, siamo innamorati di lei, è parte integrante del nostro essere. Tocca a noi che siamo a diretto contatto con le piante, con gli animali, con la vita del terreno, con la natura in modo globale, col paesaggio.

Ma tocca anche a chi è nato e cresciuto in condominio studiare e capire la poesia e la concretezza del mondo naturale e unirsi a noi per invertire la rotta che ci porta a morte certa ed in poco tempo.

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Un vincolo per salvare il paesaggio e la storia dal Montemaggiore al Volturno

Richiesta dichiarazione di rilevante interesse pubblico ex Dl. n. 42/2004 artt. 131, 137, 138, 139, 140, 141, 142 del territorio denominato Alta terra di Lavoro compreso tra la pendice nord del Montemaggiore, la sponda destra del Volturno, le pendici orientali del Monte Cesima e del Roccamonfina, amministrativamente ripartito nei comuni di Roccaromana, Baia e Latina, Pietravariarno, Pietramelara, Riardo, Rocchetta e Croce.

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